Il settore energetico ha una notevole incidenza sull'economia nazionale, infatti, la sola energia elettrica comporta un esborso di circa 20 miliardi di euro l'anno. In tale settore obiettivo principale dello Stato è una politica economica efficiente per ottenere benefici importanti sull'intera economia.

Il mercato dell'energia elettrica è caratterizzato dalla presenza di risorse esauribili, dalla difficoltà di sostituzione del bene, dagli investimenti a costi elevati a lunga scadenza e dagli effetti che si producono sull'ambiente.

Inoltre, il mercato energetico presenta un limite intrinseco alla concorrenza essendo necessariamente un servizio a rete sottoposto all'obbligo di garantire un servizio universale, che consiste nel rendere disponibili e quindi garantire prestazioni minime a tutti. Di conseguenza, in tale mercato è necessaria una regolamentazione continua in quanto sussiste un regime di incertezza che determina costi elevati per conflitti probabili tra amministrazioni e tra operatori. Da tale situazione deriva una disciplina complessa, composta contemporaneamente da regolamentazione e controlli indipendenti (Autorità per l'energia elettrica e il gas che detta tariffe, livelli dei servizi, accesso alle reti) e liberalizzazione. Pertanto date le caratteristiche del prodotto, energia elettrica, le leggi di mercato risultano insufficienti a raggiungere risultati positivi e quindi è necessario un intervento di regolamentazione statale che proceda di pari passo ai mutamenti del mercato conseguenti al progresso tecnologico.

Al fine di favorire la promozione di tecnologie pulite vengono fissati dallo Stato, anche in adempimento agli obblighi comunitari, standard ambientali, modelli di certificazione, permessi negoziabili (ossia deroghe alla normativa generale per fronteggiare particolari situazioni transitorie).

Tale intervento statale incide principalmente su tre fattori che interagiscono nel mercato energetico: la proprietà, le regole, la struttura di mercato. Esso è finalizzato ad ottenere: l'efficienza economica, ossia lo sfruttamento razionale delle risorse energetiche e la concorrenza tra operatori; l'incentivazione della produzione e quindi lo sviluppo; la tutela dell'ambiente attraverso il risparmio e l'utilizzo di fonti rinnovabili; la sicurezza nella produzione, consistente nell'autosufficienza; e la tutela dell'utente mediante sensibilizzazione e partecipazione.